PRIMONUMERO: Nella notte scorsa duecento militari hanno fatto irruzione nel carcere di Larino per una perquisizione imponente, che ha passato al setaccio celle dei detenuti ma anche uffici amministrativi. L’operazione è il culmine di una inchiesta delicata, avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Campobasso. Sono tredici, da quanto si apprende, gli indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Tra loro sia detenuti che funzionari. Tra questi ultimi, figura la direttrice del penitenziario Rosa La Ginestra.
Comprensibile lo shock che ha accompagnato, negli ambienti giudiziari e nei tribunali dove oggi si sono svolte le udienze, la notizia della sua iscrizione sul registro degli indagati per l’art. 74 del codice penale, ovvero associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. La sua posizione, così come le responsabilità, sono però ancora tutte da chiarire. L’iscrizione, in questo caso, risulta un atto a garanzia della stessa direttrice.
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