Giovanni De Vivo, l’uomo che tra il 24 e 25 dicembre 2021 uccise Cristiano Micatrotta al culmine di una lite per droga, e condannato a 15 anni e 4 mesi lo scorso 14 settembre, tornerà in aula il prossimo 14 maggio per il processo in secondo grado.
Mariano Prencipe, avvocato difensore di De Vivo, ha impugnato la sentenza di condanna e ha presentato ricorso alla Corte d’Assise d’Appello.
Il Pm, Viviana Di Palma, aveva chiesto 21 anni e 3 mesi per De Vivo.
Ora, per l’udienza del 14 maggio, l’avvocato Prencipe chiederà il riconoscimento di omicidio preterintenzionale per il suo assistito, e quindi che De Vivo non aveva alcuna volontà di uccidere Micatrotta, ma che reagì ad un’aggressione di tre persone.
Sarà richiesta inoltre la rivalutazione del materiale probatorio, delle intercettazioni che “sono state interpretate in modo discutibile dalla corte d’Assise – ha detto il difensore – nonché una serie di elementi sulle quali la corte d’Assise non si è affatto soffermata”