PALLANTE RICORDA GIUSTINO D’UVA NEL CENTENARIO DELLA NASCITA

Pallante: "Sono certo che Giustino D’Uva possa essere un buon esempio sia per chi oggi si impegna, con diverse responsabilità in politica e nelle istituzioni e sia, soprattutto, per i giovani che lo faranno domani"

L’indimenticabile “politico di razza” isernino, più volte Presidente della Giunta regionale, tanto prodigo per il territorio e la sua popolazione, era nato a Isernia il 10 settembre 1924. A cento anni dalla nascita, il Presidente Quintino Pallante, in apertura della prima seduta utile del Consiglio regionale , ha ricordato l’illustre  figura dell’ex Presidente della Regione Giustino D’Uva.

Questo il testo integrale del suo intervento in aula:

“Cari colleghi, come noto, quest’anno ricorrono cento anni dalla nascita di Giustino D’Uva. Consigliere comunale della sua città, Isernia, Consigliere e assessore della Provincia di Campobasso, quindi componente del primo Consiglio regionale e per due volte Presidente della Giunta, incarico che ha mantenuto fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1984.

Segretario provinciale e poi regionale della Democrazia Cristina, D’Uva è stato senza dubbio un protagonista della vita istituzionale e politica del Molise.

Intelligente nelle riflessioni, acuto nelle analisi e in grado leggere e comprendere i vari fenomeni che sono alla base dell’evoluzione della società, Giustino D’Uva è stato capace di coinvolgere su progetti ed iniziative sia i diversi strati della popolazione che ha rappresentato e governato sia i compagni di partito o gli avversari politici.

Con un’espressione forse un po’ troppo abusata, D’Uva si può definire a giusta ragione un “Politico di Razza”, che ha sicuramente dato un contributo sostanziale per fare dell’autonomia regionale uno strumento di crescita e di sviluppo dell’intero Molise e dei suoi 136 comuni. Grazie anche alle sue scelte ed alle programmazioni di cui è stato ideatore o sostenitore, il Molise, nei decenni che lo hanno visto influente interlocutore della sua vita politica ed istituzionale, si è indubbiamente evoluto. Un’evoluzione costante di un territorio e delle sue molteplici specificità che gli ha consentito di passare da una delle regioni più povere d’Italia, così come lo fotografava il censimento e le analisi economiche e sociali del 1961, ad una realtà, pur con le sue diverse problematiche che sconta in questi anni, dinamica e capace di regge il passo con altre aree del paese che vantano assetti socio-economici ben più strutturati e di lunga tradizione. Al di là delle naturali differenze ideologiche che caratterizzano i diversi gruppi che occupano questi scranni, sono certo che D’Uva possa essere un buon esempio sia per chi oggi si impegna, con diverse responsabilità in politica e nelle istituzioni e sia, soprattutto, per i giovani che lo faranno domani.  I buoni esempi sono il lascito più importante che una generazione può fare a quella successiva, e di buoni esempi Giustino D’Uva ne ha dati molti, meritando il nostro ricordo e la nostra gratitudine”.

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