BONUS FACCIATE: FATTURE FALSE PER I RIMBORSI, COINVOLTO ANCHE IL MOLISE

Secondo le indagini il ricavato veniva bonificato a ditte riconducibili a persone che, a loro volta, trasferivano i soldi su conti esteri

Un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Forlì ha portato all’arresto domiciliare di tre persone, coinvolte in un sistema di truffa riguardante i bonus edilizi.

Le indagini hanno rivelato che circa 40 persone, residenti in sei regioni italiane – Piemonte, Emilia-Romagna, Campania, Puglia, Molise e Calabria – hanno ottenuto oltre 7,3 milioni di euro in crediti d’imposta relativi al “Bonus facciate”, utilizzando false fatture di oltre 10 milioni di euro, per poi monetizzarli attraverso la cessione a un istituto di credito.

I finanzieri hanno constatato che il ricavato veniva bonificato a ditte riconducibili a persone che, a loro volta, trasferivano i soldi su conti esteri per farne perdere le tracce.

Le Fiamme Gialle hanno eseguito un sequestro preventivo di circa 5,9 milioni di euro.

Nel corso delle indagini inoltre, è emerso che nessuno degli immobili associati alle richieste del bonus era stato interessato dalla ristrutturazione edilizia e che chi richiedeva il beneficio non era neanche proprietario degli stessi immobili.

Gli indagati sono accusati di aver svolto ruoli chiave nel sistema di frode, reclutando, ideando o agevolando le operazioni fraudolente.

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