CENTRO SOCIALE EDUCATIVO PER I GIOVANI IN DIFFICOLTA’ A VENAFRO

Il progetto sarà attuato nelle prossime settimane dal Comune e la Parrocchia di San Giovanni in Platea

Un centro sociale ed educativo per minori in difficoltà da attivare nei locali del Comune posti all’interno del quartiere delle case popolari di via Quinto Orazio Flacco: è questo il progetto che attueranno nelle prossime settimane il Comune e la Parrocchia della zona, ovvero quella di San Giovanni in Platea.

Infatti, nella seduta della settimana scorsa, la Giunta ha deciso di accogliere la proposta di don Salvatore Rinaldi e di concedere in comodato alla Parrocchia di San Giovanni in Platea un locale al piano terra della palazzina di proprietà comunale posta all’interno del popoloso quartiere popolare, allo scopo di realizzarvi un centro che organizzi servizi a favore di famiglie più fragili e dei bambini e ragazzi minori.

L’ambito delle attività che saranno realizzate spazierà da quelle socio – educative e culturali alle proposte animative, ricreative, sportive e aggregative nel contesto delle attività realizzate, anche con organizzazione di un vero e proprio oratorio.

“Si tratta di un progetto fortemente innovativo, a cui stavamo pensando da anni – spiega il Sindaco Alfredo Ricci. In un quartiere che presenta molte fragilità sociali, economiche ed educative, noi puntiamo a creare un punto di riferimento presente in loco. Non si tratta di organizzare i soliti progetti rivolti alle situazioni di disagio. Questa volta il Comune va direttamente all’interno dei luoghi in cui quelle situazioni di disagio nascono ed esistono, e crea sul posto un luogo fisico, una sede in cui si possano svolgere attività per ascoltare, affrontare e vincere quelle situazioni di disagio, e così arrivare anche a prevenirle. Lo facciamo insieme alla Parrocchia di San Giovanni in Platea, che da anni ha un ruolo sociale speciale in quel quartiere. Si tratta della Parrocchia nel cui territorio rientra il quartiere popolare di via Quinto Orazio Flacco. So bene, per averlo vissuto all’epoca come operatore parrocchiale, quale grande sfida fu quando, a partire dal 1995, don Salvatore realizzò un centro sociale in prossimità di quel quartiere. Pochi credevano ai risultati che si sarebbero raggiunti per superare tante situazioni di marginalità in cui quel quartiere era stato da sempre lasciato. Negli anni quel progetto si sviluppò ulteriormente con la realizzazione di quella che sarebbe diventata l’attuale chiesa di San Luigi Orione, grazie all’impegno di don Salvatore e alla collaborazione tra la Diocesi, all’epoca retta da Mons. Gemma, e il Comune guidato dal Sindaco Enzino Ottaviano. Quelle sfide negli anni sono state vincenti. Ecco, oggi rilanciamo ancora di più l’idea nata in quegli anni. Lo facciamo andando a “mettere tende”, diciamo così, all’interno dello stesso quartiere popolare, tra gli edifici e gli angoli in cui troppe volte quel disagio ancora nasce. Lo facciamo perché come Amministrazione in quel quartiere crediamo da sempre e vogliamo sempre più riqualificarlo prima di tutto su un piano sociale, oltre che strutturale. La presenza del centro socio-educativo del Comune e della Parrocchia consentirà di avere un riferimento forte a cui tutti, famiglie, bambini e giovani in primis, potranno fare riferimento. Ancora una volta lo facciamo Comune e Parrocchia insieme, come negli anni Novanta e Duemila. E lo facciamo raccogliendo l’idea che qualche anno fa, durante il mio primo mandato da Sindaco, mi lanciò la dott.ssa Melina Rinaldi e che iniziò a sviluppare insieme a me la carissima Annamaria Buono. Due persone, Melina e Annamaria, che purtroppo oggi non ci sono più, ma a cui va il mio pensiero pieno di gratitudine per avere gettato le basi di questo progetto che oggi andremo a realizzare anche pensando a loro”.

“Il nostro Comune ed il nostro Ambito Territoriale negli anni hanno rivolto sempre grandi attenzioni per le persone più svantaggiate soprattutto nelle zone del territorio dove sono presenti difficoltà di vario genere – sottolinea l’assessore alle politiche sociali Angelamaria Tommasone. La proposta di Don salvatore Rinaldi dell’apertura di un centro aggregativo per bambini e ragazzi è stata accolta con entusiasmo e partecipazione perché il diritto alla socialità è essenziale sia per i bambini che per gli adolescenti ed anche perché conosciamo bene il lodevole lavoro svolto da tutto l’entourage di Don Salvatore dentro e fuori le mura parrocchiali. Colgo l’occasione per comunicare che anche il nostro Ambito al fine di contrastare la povertà educativa in questi anni si sta adoperando sul territorio con attività mirate all’aggregazione come attività laboratoriali per il recupero degli apprendimenti scolastici e lo sviluppo delle competenze cognitive e relazionali. La sana relazione nell’età evolutiva è per noi un aspetto di notevole importanza perché vi è l’acquisizione di una chiara percezione del sé, oltre che di una buona autostima. Durante questa fase di vita caratterizzata da profondi cambiamenti, l’essere compresi e l’essere sostenuti nei momenti di difficoltà assumono un forte valore per una crescita serena e armoniosa. Pertanto la possibilità di trascorrere il tempo libero con gli amici e poter parlare liberamente dei propri problemi risulta un elemento centrale nella quotidianità dei ragazzi e delle ragazze e noi siamo e saremo sempre promotori dello sviluppo delle abilità relazionali”.

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