Femca e Uiltec hanno proclamato tre giorni di sciopero nell’ambito del confronto con la Fis di Termoli.
“Visto il perdurare della volontà aziendale di non avere un confronto sindacale con le organizzazioni sindacali di FEMCA e UILTEC molisane (che hanno la soluzione al problema che sta minando in via definitiva il patto sociale con il territorio)”, scrivono, “continuando a prediligere un colloquio diretto con un coordinamento nazionale da cui Termoli è uscita che pone in essere soluzioni fuori dalle regole sindacali nazionali, siamo costretti a proclamare uno sciopero di tre giorni”.
Proseguono le due organizzazioni sindacali: “Dopo la consultazione “spintanea” via email, in condizione di bilancio “negativo” (ahahah, altri soldi spesi inutilmente per l’acquisto della piattaforma), condivisa con una sola realtà sindacale territoriale (il Veneto), come se ci fosse ancora il covid che non consentirebbe alle persone di votare (abitualmente lo facciamo, prova ne sia l’uscita dal coordinamento da parte dei Lavoratori di Termoli, avvenuto in data 21, 22 e 23 maggio u.s.), con un peggiorativo, “la consultazione via email, senza quorum (deciso unilateralmente dal coordinamento)”, quanto di più distante dalle regole sindacali che, qui di seguito Vi evidenziamo:
L’accordo Interconfederale del 28.6.2011, ripreso, poi, dal Testo Unico del 10.1.2014, dispone, che «i contratti collettivi aziendali per le parti economiche e normative sono efficaci ed esigibili per tutto il personale in forza e vincolano tutte le associazioni sindacali» (firmatarie del trittico di accordi del 2011/2013 e 2014), se sottoscritti da parte di RSA (nell’ipotesi delle RSU è sufficiente l’approvazione a maggioranza dei componenti della rappresentanza unitaria) e sottoposti al voto dei lavoratori qualora ne faccia richiesta almeno un’organizzazione sindacale (firmataria degli accordi interconfederali) oppure il 30% dei lavoratori dell’impresa, stante la validità del referendum con la partecipazione del 50% più uno degli aventi diritto.
Detto ciò, vorremmo sottolineare che, seppur la consultazione non ha effetto per quanto sopra evidenziato, nonostante tutto, la maggioranza dei Lavoratori ha espresso la propria bocciatura: non votando Termoli, che raccoglie le misere 73 adesioni all’ipotesi di accordo su 426 Lavoratori, Montecchio 640, “SI” (contro una popolazione più che doppia) e la sola Lonigo che, convintamente, vota per l’approvazione all’ipotesi di accordo (le motivazioni le conoscono tutti). Pertanto, rimane implicito che si diffida il coordinamento a rappresentare Termoli, nell’ulteriore colpo ferale che vorrebbe dare, con la riapertura della discussione del premio 2024 e 2025 che, ci costringerebbe, a non muoverci più nel solo ambito sindacale.
A Termoli, la maggioranza delle RSU non firmerà l’ipotesi di accordo e proclama nelle giornate del 26, 27 e 28 giugno, 8 ore di sciopero per turno, nel solco di quanto già deciso con l’ultima assemblea”.