“Scivolone” di cattivo gusto e di correttezza politica per il grillino molisano Roberto Gravina, ieri a Mirafiori, invitato a partecipare alla manifestazione nazionale di protesta davanti ai cancelli dell’ex stabilimento Fiat, oggi Stellantis.
L’ex candidato sconfitto alla presidenza della Regione ha inferto pubblicamente, davanti a tutta l’Italia, una pugnalata alla schiena del nostro Molise. Chiamato sul palco per parlare, ha ritenuto giusto, invece di attaccare Stellantis, per la crisi dello stabilimento di Termoli, sferrare un “colpo basso” a Francesco Roberti. Una palese slealtà ai danni di chi non si poteva difendere. Gravina ha detto, ad inizio del discorso, di rappresentare il Molise, una regione finita sulle prime pagine dei giornali per la vicenda giudiziaria in cui è incappato il governatore.
La classica retorica colpevolista e forcaiola che è la caratteristica fondamentale dei Grillini. Per loro Roberti deve essere messo sulla forca, perché così fa comodo alla propaganda Grillina. Gravina è riuscito ad essere più forcaiolo anche del mitico ex pm di Mani Pulite, Antonio Di Pietro, che proprio ieri, a Campobasso, prima di esprimere giudizi su Roberti ha detto: voglio leggere le carte.
Una figuraccia in mondovisione quella di Gravina, che non fa bene a lui e non fa bene al Molise, dipinto, davanti a migliaia di manifestanti come una regione povera e sottosviluppata. Ecco come l’ex candidato presidente, alla fine, si è tirato la zappa sui piedi, perdendo parecchi punti. Quando si rappresenta la propria terra non bisogna mai parlarne male e non bisogna mai scendere di livello.