Presentata in sala consiliare a Termoli la bozza del nuovo Piano Sociale Regionale per il 2025-2027 e Piano Regionale di Contrasto alla Povertà.
All’incontro hanno partecipato diversi sindaci rientranti nel Piano Sociale Territoriale alla presenza di Stefania Passarelli, consigliere regionale con delega alle Politiche Sociali, il Sindaco di Termoli e presidente ATS Nicola Balice, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Termoli e il coordinatore dell’Ambito Territoriale Sociale di Termoli Antonio Russo. Tre saranno gli ambiti territoriali, Campobasso, Isernia e Termoli. Una nuova mappatura necessaria per coordinare al meglio le attività da porre in essere per integrare i servizi e gli interventi sociali.
Si tratta di un piano che ridisegna le esigenze garantendo il raggiungimento dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS) e il contrasto alla povertà.
“Oggi – ha spiegato il consigliere regionale con delega alle Politiche Sociali Stefani Passarelli – concludiamo con Termoli questa serie di incontri, venerdì sono stati convocati tutti i coordinatori per licenziare la bozza di piano che abbiamo presentato e che approderà al tavolo tecnico per poi proseguire l’iter che porterà all’approvazione”.
Da quanto emerso saranno razionalizzati i servizi per i quali ci saranno i giusti investimenti e le persone fragili dovrebbero essere tutelate proprio grazie al nuovo piano. Quindi Termoli e Larino costituiranno un unico ambito, si va verso una riforma già richiesta dal Piano Sociale Nazionale.
“E’ proprio per rispondere al criterio di efficienza che crediamo che la razionalizzazione non significa una diminutio – così il Sindaco di Termoli Nicola Balice – ma bensì vuol dire gestire al meglio tutti i servizi per renderli più efficienti. Nessuna comunità verrà depauperata, neanche sotto il profilo amministrativo”.
Dunque, rendere più efficaci i servizi al solo beneficio degli utenti, “E’ prevista una riorganizzazione della governance – ha detto il coordinatore dell’ATS di Termoli Antonio Russo -. Gli ambiti territoriali passeranno da sette a tre, c’è una riforma strutturale molto importante, un inizio di un nuovo percorso innovativo che, naturalmente, favorirà l’ascolto delle esigenze che arrivano direttamente dal territorio”.