Tra le quattro interdittive antimafia adottate dal prefetto di Foggia, Maurizio Valiante, c’è anche un’azienda della provincia di Foggia che opera in sub-appalto sulla linea ferroviaria Termoli-Pescara. Si tratta di un’impresa operante nel settore dell’edilizia e della manutenzione di impianti alla quale è stata preclusa la possibilità di contrarre lavori con la Pubblica Amministrazione per via di diversi ‘allacci’ emersi al termine di accurate attività istruttorie, con la consorteria mafiosa della “Società Foggiana”. Complessa attività di indagine e l’articolata istruttoria – sviluppata con il contributo delle Forze di polizia, della Dia e del relativo Gruppo Interforze Antimafia. L’interdittiva ha dunque decretato il rigetto dell’istanza di iscrizione nella white list provinciale e conseguente cancellazione dall’elenco dei richiedenti l’iscrizione. Tra le conseguenze, la revoca dell’autorizzazione sub appalto sulle tratte Pescara-Foggia e Pescara-Termoli. Tuttavia, nell’ordinanza di mercoledì 11 gennaio, il presidente del Tar ha ritenuto che non sussistano i presupposti per la misura cautelare urgente, atteso che i provvedimenti impugnati appaiono, congrua- mente motivati, senza dire che il titolare della ricorrente società, stando a notizie di stampa che hanno avuto ampia eco a livello locale e nazionale, risulterebbe in effetti coinvolto in una inchiesta penale, per aver intrattenuto rapporti d’affari con un’organizzazione criminale foggiana, fissando per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 7 febbraio 2023.
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